Le nuove disposizioni per il rientro di risorse dall'estero in cerca di appeal.
"Incentivi per l'attrazione di capitale umano": questo è il titolo del comunicato stampa dell'Agenzia delle Entrate del 23.05.2017 per annunciare la pubblicazione, nella medesima data, della circolare n. 17/E. Una serie di disposizioni introdotte sia dalla legge di Bilancio 2017, sia da precedenti provvedimenti normativi (D.L. 78/2010, Decreto Internazionalizzazione...), a dire il vero, un po' rimaste in disparte fino ad ora. In estrema sintesi le disposizioni in commento riguardano una serie di regimi fiscali agevolati per i soggetti che trasferiscono la residenza fiscale in Italia e precisamente, i lavoratori rimpatriati, i ricercatori e docenti, nonché i "controesodati" e, infine, il regime fiscale per i neo residenti di cui al nuovo art. 24-bis TUIR. Una serie di regimi speciali che in questa sede, per motivi di spazio, non è possibile analizzare nel dettaglio, ma che hanno tutti un unico comune denominatore: incentivare il rientro o l'ingresso in Italia di risorse umane, siano esse costituite da personale altamente qualificato, come nel caso dei docenti e dei ricercatori, siano essi dei semplici "paperoni" che trasferiscono la residenza nel Bel Paese, in cambio di una tassazione forfettaria, con un'imposta fissa (100.000 per ogni periodo d'imposta), che farebbe rabbrividire qualsiasi cultore dei principi fondamentali del diritto tributario, da applicare sui redditi prodotti all'estero.