l Piano Transizione 4.0 è l’iniziativa con cui il Ministero dello Sviluppo Economico, con le risorse stanziate dalla Legge di Bilancio collegata al PNRR (pari ad oltre 24 miliardi di euro per il biennio 2021-2022), incentiva l’innovazione e l’Industria 4.0.
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Tale iniziativa concede agevolazioni fiscali in forma di credito d’imposta sugli investimenti effettuati dalle imprese in beni materiali e immateriali, per il momento da utilizzare esclusivamente in compensazione.
Il credito d’imposta spetta per gli investimenti in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali nel periodo che va dal 1° gennaio 2020 al 30 giugno 2022.
In particolare, per i beni immateriali 4.0 fino al 20% per investimenti 2021 fino a 1 milione di euro, mentre per i beni materiali 4.0 su investimenti 2021 il credito è pari:
• al 50% del costo per investimenti fino a € 2,5 mln;
• al 30% per la quota compresa tra € 2,5 milioni e € 10 mln;
• al 10% per la quota compresa tra € 10 mln e € 20 mln;
Mentre per gli investimenti in beni materiali 4.0 relativi al 2022 l’azienda avrà invece diritto ad un credito d’imposta pari al:
• 40% del costo per la quota di investimenti fino a € 2,5 mln;
• 20% per la quota compresa tra € 2,5 mln e € 10 mln;
• 10% per la quota compresa tra € 10 mln e € 20 mln;
Per gli investimenti in ricerca, sviluppo, innovazione e design l’aliquota è pari:
• al 20% fino ad un massimo che va da 3 a 4 milioni per le attività di R&S;
• dal 6% al 10% con massimale da 1,5 a 2 milioni, per innovazione tecnologica e design.
L’aliquota sale fino al 15% per progetti di innovazione tecnologica legati alla transizione tecnologica o innovazione digitale 4.0;
Per gli investimenti in formazione 4.0 l’aliquota è pari al:
• 50% delle spese ammissibili e nel limite massimo annuale di 300mila euro per le piccole imprese;
• 40% per le medie imprese nel limite di 250 mila euro;
• 30%, sempre nel limite massimo annuale di 250mila euro, per le grandi imprese.
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